Querceta

Dino Tarabella

Dino Tarabella Dino Tarabella, nato a Stazzema nel 1914, è stato uno dei più attivi ed appassionati personaggi della vita sociale della piana quercetana. A lui si deve, come ricordato in altra sezione di questo sito, la costruzione (sofferta nella sua genesi) del monumento ai caduti di tutte le guerre scoperto nel 1990 nella centrale piazza Matteotti, a Querceta.

Sergente Maggiore del 15° Battaglione Artieri, dal 24 novembre al 12 dicembre del 1942, nella zona nord d’Orobinskj sul fronte russo, si adoperò, d’esempio per i compagni e con sprezzo del pericolo, per portare a termine la missione affidatagli, meritando per quegli atti il conferimento della Medaglia di Bronzo al Valor Militare.

Finita la guerra, oltre all’impegno lavorativo nell’impresa di famiglia, si dedicò in larga parte alla vita associativa soprattutto degli ex combattenti e reduci di guerra, meritandosi unanimi apprezzamenti per la bontà del proprio operato, nonché le onoreficienze di Cavaliere, poi di Cavaliere Ufficiale, e quindi di Commendatore.

Dino Tarabella Anche il mondo del Palio e delle Contrade lo ricorda con affetto, stima e riconoscenza quale membro del comitato cittadino Pro-Querceta, ideatore del Palio dei Micci (*); Come primo presentatore del Festival del “Miccio Canterino”; nonché quale co-fondatore ed attore della Compagnia di teatro dialettale “Spe nsierata Gioventù”, diretta da Silvano Alessandrini.

Suo ultimo “regalo” al paese di Querceta, fortemente voluto come in apertura ricordato, è stata la costruzione del monumento “ai caduti di tutte le guerre”, che però, forse, per le enormi energie richiestegli in ogni momento della lunga e perigliosa fase di “gestazione” , durata ben dodici anni, ha probabilmente segnato il destino di Dino come neppure la guerra era riuscita. E portata a compimento l’opera, coronato il suo sogno, si è serenamente spento un anno dopo, nel 1991.

(*) in verità, all’epoca, vi fu una bonaria ma ferma polemica con l’amico Silvio Federigi: entrambi infatti si ritenevano gli “inventori“ del Palio dei Micci. La “diatriba” fu così fieramente e validamente supportata da ognuno dei due “contendenti”, che l’enigma non fu mai sciolto, ma oramai non fa più alcuna differenza.
Per noi infatti, loro eredi, il Palio dei Micci fu inventato sia dall’Uno che dall’Altro
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