Querceta

Gioco della torre

Il “Gioco della Torre” ebbe origine da una forma popolare di lavoro e precisamente dall’impiego della forza umana ed animale per far girare le pesanti macine, di pietra, che servivano alla frantumazione (in Quercetano, “franta”) delle olive. Le due mole venivano fatte ruotare, imperniate su un asse verticale ed attraversate al centro da un robusto palo, dalla spinta in senso rotatorio sia di animali (buoi, asini o muli) che di uomini. Chiaramente, le mole poste all’aperto (cioè all’esterno dei frantoi) divennero col tempo, nei giorni festivi, invito alla sfida tra i giovani più prestanti dei circondario, i quali, distribuitisi in equo numero ai due semiassi del palo trasversale, spingevano gli uni in senso opposto agli altri, facendo così rotare le mole dalla parte della “frazione” più debole, costringendola ad indietreggiare e, alla fine, determinandone la “sconfitta”.

Nel 1957, con l’avallo e la partecipazione delle Contrade, fu deciso di dare nuova vita a questa antica tradizione organizzando uno spettacolare gioco di forza, denominato “Gioco della Torre”.

Al posto delle macine fu eretta una torre, attraversata dall’asse, e tutto si sarebbe svolto secondo tradizione.

La prima edizione ebbe luogo a Ripa nella serata dell’11 agosto (sarebbe quindi rimasto, per tradizione, la domenica antecedente il Ferragosto).

L’ultima edizione, tra sospensioni e riprese (nonché alcune edizioni disputate al campo sportivo del Buon Riposo) si è tenuta a Ripa in occasione dei festeggiamenti di San Luigi, patrono del paese, nel giugno del 1984. Contestualmente al Gioco della Torre, infine, si costituì l’omonimo Gruppo Sbandieratori, tuttora in attività.

Gioco della Torre – foto della Contrada Il Ponte

 


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